Negli ultimi anni è arrivata anche in Abruzzo l’iniziativa “case a un euro” con i comuni di Casoli (CH), Lecce nei Marsi (AQ), Penne (PE), Pratola Peligna (AQ) e Santo Stefano di Sessanio (AQ).
Leggevo proprio questa mattina che il Comune di Pratola Peligna è arrivato a 9 atti stipulati.
Sostanzialmente, chi vende smette di pagare Imu e tasse per un bene che non utilizza più; chi compra ha la possibilità di acquistare un immobile al costo di un caffè.. a condizione di rimboccarsi le maniche e di disporre comunque di un certo capitale per la riqualificazione!
Bene. Voi cosa ne pensate? Può essere davvero un’occasione ed un incentivo per ripopolare nonchè prendersi maggiormente cura dei piccoli borghi?
Ad oggi ho contato 57 Comuni aderenti, salvo errori; ho contastatato che esiste anche un sito internet dedicato, sebbene è molto importante andare poi sul sito istituzionale del Comune per visionare il singolo regolamento.
Pensare che questo progetto trova i natali nel lontano 2008, quando l’allora sindaco di Salemi, in Sicilia (Trapani), Vittorio Sgarbi, annunciò la messa in vendita di vecchie proprietà a prezzo simbolico. Sembrava soltanto una provocazione e invece…
Io sono convinta che iniziative come questa debbano essere affiancate, o meglio devono seguire, i servizi (e le infrastrutture digitali), se si vuole davvero far rivivere le aree in difficoltà. Lo scorso anno ben 3/4 delle richieste nei Borghi, non si sono concretizzate! Servizi e maggiore impegno da parte della politica. Molto bene, ad esempio, la legge regionale n. 32/2021 per i comuni montani in Abruzzo, con cui sono state previste specifiche misure di sostegno a decorrere dal primo gennaio 2022 per favorire l’aumento delle nascite ed incentivare trasferimenti di residenza! Ne parlavo qui.
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