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1. borgo incantevole
Introdacqua ha una storia antica che inizia all’incirca nel IX secolo con i monaci dell’abbazia di San Clemente a Casauria, che mandarono qui i primi coloni per coltivarne le terre, essendo una zona ricca di acque (anche se non mancano tracce di insediamenti preistorici, italici e romani). Nel 1173, con l’occupazione dei Normanni, il paese fu affidato ai Conti Di Sangro cui si deve la costruzione del “dongione di Introdacqua”, una torre a pianta quadrata, protetta da un muro di cinta esagonale che domina il paese a 739 metri s.l.m. Intorno alla torre, si dipana la cosiddetta zona “de lu Castielle”: vicoli, stradine, scalinate, fontanelle e terratetti, conservati con cura e con attenzione per il dettaglio antico, trasportano la mente in un’epoca leggendaria. Dopo i Conti Di Sangro, si sono susseguiti una serie di feudatari minori, fino ai Conti d’Aquino cui si deve la costruzione in Piazza Cavour (al centro del paese) dell’imponente Palazzo Trasmondi (XIII secolo): si dice che nel XV secolo vi trovò rifugio il letterato umanista sulmonese Giovanni Quatrario il quale, durante le lotte tra Aragonesi e Durazzo, fu perseguitato per motivi politici dalla fazione avversa alla regina Giovanna D’Aragona, e che nel 1855 fu ospite del palazzo lo scrittore e patriota Panfilo Serafini, ricercato dalla gendarmeria borbonica per le sue idee liberali. Attualmente all’ultimo piano del palazzo vi è allestito un museo dedicato al poeta emigrante introdacquese Pascal D’Angelo. Tra le numerose architetture religiose di Introdacqua, si ricorda in particolare la Chiesa Madre Maria SS. Annunziata (1474-1510): ha una struttura interna solenne a 3 navate con altare barocco e custodisce affreschi medioevali e rinascimentali, oltre alle spoglie del Santo patrono Feliciano. Degno di nota è il campanile della chiesa, seicentesco e costruito in stile romanico in pietra locale.



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2. tranquillità tra le montagne d’Abruzzo
Introdacqua (altitudine: 642 metri s.l.m.) è situata sulla confluenza di due valli, quella di Contra e quella di Sant’Antonio, ai piedi della vetta del Rognone (2089 m) che fa parte del massiccio del Genzana, a ridosso del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e del Parco Nazionale della Majella; pertanto protagonisti assoluti sono il verde e la montagna. Una singolare particolarità del paese è che, per così dire, non è “di passaggio”: se si seguono le sue vie in automobile, ad un certo punto bisogna fermarsi e fare inversione, poiché le strade percorribili con un mezzo comune si interrompono e imperversa la montagna; si può proseguire solo a piedi, in bici o con un mezzo specifico, quasi come se fosse uno scrigno nascosto, protetto e conservato dallo spirito materno dei monti. Il paese vanta sul suo territorio la presenza di tre meravigliosi rifugi di montagna, tra i più ben tenuti e curati d’Abruzzo: la Defenz (1410 m), la Revote (1649 m) e il Pelino (1650 m); numerosi e di varia difficoltà sono i percorsi trekking che partono dal borgo, lungo i quali è possibile godere di spettacolari ed emozionanti vedute sul paesaggio selvaggio circostante. Vivere ad Introdacqua significa avere la possibilità di condurre una vita tranquilla, rasserenata dal contatto diretto con la natura e dall’intima familiarità che contraddistingue i paesi di montagna della Valle Peligna, dove i bambini giocano ancora per strada, dove gli amici di sempre si ritrovano al bar come una grande famiglia e dove ci si può ancora permettere il “lusso” di lasciare la propria automobile con le chiavi inserite nel cruscotto.
3. posizione strategica
Introdacqua è ben collegata mediante l’Autostrada A25, nota anche come “Strada dei Parchi”: i caselli più vicini sono quelli di Cocullo (16 km) in direzione Roma e Pratola Peligna-Sulmona (17 km) in direzione Chieti-Pescara. Non solo, il borgo dista poco più di 4 km (meno di 10 minuti) dalla famosa cittadina di Sulmona, dalla quale è facilmente raggiungibile attraverso la strada regionale Sannite 479; quest’ultima prosegue in direzione Scanno (raggiungibile in una quarantina di minuti). È, quindi, la location ideale sia per chi lavora nella città di Ovidio, ma preferisce vivere in un luogo più fresco, accogliente e più appartato, che non sia però eccessivamente distante, sia per chi è in cerca di una casa per le vacanze per la propria famiglia: in poco tempo è possibile raggiungere molte delle principali attrattive abruzzesi, quali Sulmona, il Lago di Scanno e gli impianti sciistici di Collerotondo, altri magnifici borghi della vallata (Bugnara, Anversa degli Abruzzi, Pettorano sul Gizio, Pacentro), i Parchi nazionali con le loro maestose montagne e sport outdoor annessi e in meno di un’ora si può comunque arrivare tranquillamente al mare (Pescara), così come nel capoluogo abruzzese, L’Aquila.
4. tradizione e folclore
Introdacqua vanta un’ampia serie di antiche tradizioni popolari di carattere folcloristico molto sentite dagli abitanti, che richiamano un gran numero di visitatori. Innanzitutto si ricorda la famosa “Madonna che véle” (“Madonna che vola”), manifestazione che si ritiene iniziata nell’Ottocento: ogni anno, nella domenica di Pasqua, la statua della Madonna vestita a lutto viene condotta a spalla da quattro giovani – privilegio che si acquisisce mediante un’asta pubblica in presenza dei deputati organizzatori della festa – dalla Chiesa della Santissima Trinità verso Piazza Cavour dove c’è in attesa il Cristo Risorto; non appena si intravede il Cristo Risorto, i portatori danno inizio alla frenetica volata tra spari di mortaretti, suono di campane e banda locale; il mantello nero della Madonna cade, lasciando il posto ad una sontuosa veste celeste, mentre sulla mano destra, quasi per incanto, appare una rosa anziché il bianco fazzoletto da lutto. Il rituale è molto simile a quello celebrato a Sulmona nello stesso giorno, con la differenza che la Madonna sulmonese “scappa” e non “véle”.

Un’altra antica tradizione di Introdacqua che si vuol ricordare è il “Ballo della Pupazza”: si tiene in chiusura della festa patronale dedicata a San Feliciano, nella penultima domenica di agosto; la pupazza è un fantoccio di sembianze femminili con forme prosperose e abbondanti, alto dai due ai quattro metri, realizzato con frasche, carta e stoffa su di uno scheletro di canne, con all’interno lo spazio necessario perché possa essere manovrato da una persona (il guidatore). La pupazza irrompe sulla piazza e inizia il suo ballo “infuocato”: viene data lentamente alle fiamme, mentre si muove a ritmo frenetico tra gli spettatori. Il ballo si conclude quando il fuoco ha ormai distrutto in buona parte il fantoccio, che viene poi lasciato bruciare definitivamente a terra.
5. la musica
Un detto popolare recita: “Ad Introdacqua si seminano cipolle e germogliano bandisti”.
Il paese è da sempre un forte centro propulsore che diffonde il culto della musica, vanta la presenza di due bande musicali rinomate in tutto il Centro Italia, e di vari cori folcloristici e polifonici. Nel 1945 fu affidata alla Banda di Introdacqua la colonna sonora del film “Signorinella”, regia di Mario Mattoli, con Antonella Lualdi ed Aroldo Tieri. Un documento che desta curiosità, custodito negli archivi del Comune, risale all’anno 1783: si tratta di un atto di matrimonio nel quale alla voce “professione” lo sposo dichiarante fa scrivere “bandista”, elargendo importanza ad un mestiere da sempre considerato dilettantistico. Inoltre, dal 2007 ad Introdacqua si organizza il Muntagninjazz, festival di musica jazz il cui fine è “quello di promuovere e valorizzare i luoghi e i paesaggi del territorio abruzzese con attività culturali, naturalistiche e propriamente musicali” (https://www.facebook.com/muntagninjazz/). Non a caso, quindi, il paese celebra ogni anno a novembre la festa di Santa Cecilia, la santa protettrice della musica, durante la quale i musicisti si esibiscono e viene assegnato un premio al bandista più meritevole.


fonti consultate:
http://www.introdacqua.gov.it/zf/index.php/comunita-religiose/index-chiesa/dettaglio-chiesa/chiesa/1/back/chiesa
http://www.introdacqua.info/
https://www.fondoambiente.it/luoghi/introdacqua
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/introdacqua-i-tre-rifugi-2021-02-25-66555899
https://abruzzoturismo.it/it/la-madonna-che-vele-introdacqua-aq
https://www.ansa.it/viaggiart/it/city-3363-introdacqua.html
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