5 motivi per comprare casa a.. Scanno (AQ)

questa foto si trova su filmcommission.regione.abruzzo.it/scanno

1. natura mozzafiato

Incastonata in un pendio di Montagna Grande a 1.050 metri di altitudine, Scanno spunta come un fiore tra i monti severi, collocandosi in buona parte entro i confini del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, dove la natura è rispettata e protetta e l’aria e le acque sono fresche e pure. È possibile raggiungere il paese attraverso la strada regionale 479 Sannite che collega Sulmona (distante da Scanno poco più di 30 km) a Villetta Barrea (distante da Scanno meno di 30 km) e che è una delle più suggestive d’Italia: attraversa le vertiginose gole del fiume Sagittario, costeggia il fiabesco Lago di San Domenico (nelle cui acque si specchia il borgo di Villalago) e lambisce le rive del meraviglioso Lago di Scanno per poi proseguire verso il valico di Passo Godi (1.630 metri s.l.m.). Il Lago di Scanno, di circa 1 km² di superficie, è il più grande lago naturale d’Abruzzo (si è formato a seguito di una frana ciclopica dal Monte Genzana) ed è noto anche con l’appellativo di “Lago a forma di cuore” poiché, ammirandolo da un particolare punto panoramico in quota, la prospettiva fa sì che appaia, appunto, a forma di cuore; dal 2018 gli viene riconosciuto il titolo Bandiera Blu ed è quindi anche balneabile, tanto che ci sono diverse aree attrezzate lungo le coste. Inoltre, è ricchissimo di fauna ittica e la sua superficie è animata da germani reali, aironi e gallinelle d’acqua. È un’emozione quasi “primigenia” quella che si prova immergendosi in questo lago nell’area vicino alla riva (dove una persona di media altezza può toccare il fondale), rimanendo inizialmente scossi dalla freschezza e riuscendo quindi a scorgere perfettamente il fondo roccioso attraverso le acque limpide e ritrovandosi a nuotare tra pesciolini variopinti. A Scanno c’è anche un’area faunistica del cervo e molto frequenti sono le visite e le incursioni dell’orso – e non solo – in paese: si tratta di episodi che possono generare timori e preoccupazioni ma che, d’altro canto, testimoniano la completa connessione del borgo all’ambiente naturale che lo circonda.

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2. sport outdoor

Un territorio come quello di Scanno consente sia ai grandi che ai piccini di praticare gli sport più disparati: equitazione (ci sono maneggi che offrono la possibilità di fare gite ed escursioni montane a cavallo), mountain bike e ciclismo, ciclocross e motocross, arrampicata (c’è una falesia con vista lago!), c’è un palazzetto dello sport, campi da tennis, calcio e calcetto. Nel lago è possibile svolgere canottaggio, pesca sportiva, nuoto, turismo subacqueo e c’è anche l’opportunità di affittare risciò e pedalò per godersi la natura in relax con la propria famiglia o con gli amici. Inoltre, a Scanno – temporaneamente chiusi – ci sono gli impianti sciistici di Collerotondo (accessibili sia in inverno che in estate, con panorama eccezionale) con piste dotate di innevamento programmato adatte ad ogni livello tecnico: pendii impegnativi per i più esperti, comode e semplici piste per i meno istruiti. Infine, ci sono innumerevoli percorsi trekking di vario livello, tutti segnati e riportati in cartografia: ci si può muovere verso Villalago e quindi verso il Monte Argatone, oppure verso il Monte Rovere e il Monte Genzana, verso Pescasseroli oppure Castrovalva, ecc. A voi la scelta! 😉💚

3. atmosfera ancestrale

Il borgo di Scanno, dalle origini misteriose, conserva intatto l’impianto medioevale: le stradine e i vicoli sono tortuosi e intrecciati tra loro, con archi, scalinate e passaggi inaspettati; in particolare, si vuol citare quella che gli scannesi chiamano “ciambella”, un percorso ad anello nella parte antica del paese, ricco di piccoli negozi e di caratteristiche botteghe, che parte e arriva presso la chiesa di Santa Maria della Valle (in stile romanico abruzzese e con all’interno resti di affreschi medioevali).

Le abitazioni sono addossate le une alle altre e non mancano incantevoli piazzette, fontane e palazzi signorili dotati di ammirevoli portali d’ingresso decorati, risalenti al Sei-Settecento, quando Scanno conobbe, grazie ad una fiorente pastorizia, momenti di benessere economico e di vitalità artistico-culturale. Tipiche del luogo sono le cosiddette cemmause, un particolare tipo di scalinata esterna, in pietra e sorretta da un arco, che consente l’accesso alle abitazioni e terminante in un ballatoio. Di pregio è anche il Museo della Lana, in Via Calata Sant’Antonio, costruito con le pietre dell’antica porta del borgo sulla strada verso Roma; vi sono conservati utensili, arredi e documenti della cultura pastorale abruzzese tra Ottocento e Novecento. Le particolarità di Scanno non terminano qui: passeggiando per i vicoli, non è inusuale imbattersi in donne vestite in costume tradizionale; sebbene molto simile in linea generale al tradizionale abbigliamento femminile della Conca Peligna e dell’Alto Sangro, quello di Scanno, a causa dell’isolamento della zona, si è evoluto nel corso dei secoli in maniera autonoma. Si compone di una gonna lunga fino al tallone (che può arrivare a pesare fino a 15 kg in stoffa), un corpetto abbottonato anteriormente con bottoni che sono in oro nelle grandi occasioni e in osso per tutti i giorni, un grembiule e un copricapo. Il tutto arricchito da fili d’oro e ornamenti vari. A questo punto, non vi stupirà il fatto che Scanno abbia attirato l’attenzione di tanti artisti e fotografi: l’incisore olandese Escher (1898 – 1972), la fotografa e storica d’arte tedesca Hilde Lotz-Bauer (1907-1999) che realizzò numerosi ritratti di donne scannesi riprese nella loro quotidianità, il tipografo e pittore Mario Giacomelli (1925-2000) che negli anni Cinquanta parlò di Scanno come “un paese di favola, di gente semplice”, il fotografo francese Henri Cartier-Bresson (1908-2004).

fonti: https://abruzzoturismo.it/it/un-paese-da-favola-scanno-citta-dei-fotografi e http://www.comune.scanno.aq.it/hh/index.php

4. artigianato di pregio

Scanno è uno dei centri principali nel panorama dell’artigianato abruzzese; in particolare, le attività artigianali di tradizione sono:

la lavorazione del merletto a tombolo, utilizzato non solo per l’intimo o per le tovaglie di casa, ma anche per decorare il corpetto dell’abito tradizionale. Quest’arte veniva imparata da bambine, facendo pratica su disegni custoditi in antichi cataloghi che venivamo tramandati di madre in figlia.

fonte: http://discoveryabruzzomagazine.altervista.org/scanno-larte-del-tombolo-e-delloreficeria/

l’oreficeria: i gioielli in filigrana d’oro della tradizione scannese e abruzzese sono ormai conosciuti sull’intero territorio nazionale, soprattutto la presentosa, un gioiello di origine almeno settecentesca che è, per descriverlo con le parole di D’Annunzio, “una grande stella di filigrana con in mezzo due cuori” (ma il cuore può anche essere uno solo). Originariamente aveva la funzione di pegno d’amore e di fedeltà da parte dell’uomo nei confronti dell’amata, poi divenne simbolo di accettazione e accoglienza da parte della famiglia acquisita che la donava alla ragazza in previsione del matrimonio.

A Scanno, non solo l’artigianato, ma anche la gastronomia rispetta la tradizione che è squisitamente pastorale e montana: inebriatevi con un assaggio di classico pecorino o di ricotta dalla buccia nera (stagionata al buio), di salsicce, salami aromatizzati al tartufo, di maccheroni alla chitarra al sugo di castrato, di cazzellitti con le foglie (gnocchi conditi con le fuoja, una verdura che cresce nei dintorni di Scanno a un’altitudine di 2000 metri), tagliatelle con funghi locali. E non tralasciate l’assaggio del dolce: tipici di Scanno sono il Pan dell’orso, così chiamato perché simile nella forma ai piccoli pani che i pastori portavano con sè durante la transumanza, con un’allusione allo stesso tempo alla massiccia presenza dell’orso sul territorio, ed i mostaccioli, a base di farina di mandorle e ricoperti di uno strato di glassa al cioccolato.

5. eventi folcloristici

In un paese con così tante tradizioni radicate non potevano mancare eventi folclorici di particolare interesse; si ricordano:

Festa di Sant’Antonio Abate (17 gennaio): in onore del santo, i paesani distribuiscono le sagne (pasta fatta in casa con acqua e farina) con la ricotta salata;

Festa di Sant’Antonio da Padova (13 giugno): antico rito propiziatorio con offerta al Santo della legna, portata dai muli in processione;

Ju Catenacce, ovvero “il catenaccio” (14 agosto): rievocazione della festa nuziale scannese. Le coppie del paese sfilano in abito tradizionale per i vicoli del borgo fino a raggiungere la piazza principale, dove, dopo varie cerimonie e balli, vengono offerti agli spettatori dolci tipici;

Glorie di San Martino (10 novembre): è una sorta di gara tra i rioni del borgo che si sfidano a realizzare delle cataste di legna alte 15 metri. Il vincitore è il rione la cui catasta riesce a bruciare più a lungo. Nel frattempo, non mancano cibarie locali e vino.

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Pubblicato da Sara Di Censo

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